Imola - Guida Turistica

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.: IMOLA
 Imola, Medaglia d'oro al Valor Militare per attività partigiana, è un comune di 66mila abitanti della provincia di Bologna. La città capoluogo del comune è tradizionalmente considerata l'ingresso occidentale della regione storico-geografica della Romagna.
 Città dell’Emilia-Romagna in provincia di Bologna, presso il fiume Serno; nasce come colonia Romana, nel II secolo a.c., per poi diventare municipio con Silla (Forum Cornelii). Possesso degli Alidosi dal 1335 fino al 1424, fu successivamente contesa da Visconti, Manfredi, Sforza e Borgia, pero poi passare nel 1504 alla chiesa. Durante questo periodo, la città riceve un’impronta rinascimentale che ancora oggi è riscontrabile nell’impianto delle piazze centrali ed anche in alcuni palazzi, mentre sotto il lungo governo pontificio, Imola viene unita alla legazione di Ravenna ed è sottoposta ad un ampio processo di rinnovamento urbanistico. Nel corso del ‘700 Imola viene assorbita culturalmente da Bologna, divenendo uno dei principali centri del socialismo italiano, e il primo comune Italiano con amministrazione socialista. Oggi Imola deve la sua fama alla presenza, nel suo territorio comunale, dell’automobilismo che ospita il Gran Premio di Formula Uno. Vivace centro agricolo (cereali, frutta, ortaggi, barbabietole) e zootecnico (suini), vanta numerose industrie meccaniche alimentari, della ceramica, dell’abbigliamento; nei pressi, giacimenti di metano.
 Imola, l’antica colonia romana Forum Cornelii, sorgeva in un area già intensamente popolata in età preistorica, come testimoniano l’insediamento dell’età del bronzo sul Monte Castellaccio e la grande necropoli del VI-V secolo a.C. venuta alla luce in via Montericco. La pianta della città richiama ancora in modo evidente lo schema tipico di fondazione romana con l’incrocio fra il decumano (via Emilia) e il cardo (via Appia - via Mazzini) presso il quale sorgeva l’antico foro.
 Dopo la decadenza seguita alla fine dell’impero romano e alle invasioni longobarde, la ripresa economica e la riorganizzazione della vita cittadina del secolo X sono preludio ai turbolenti anni medievali scanditi dalle sanguinose lotte per il predominio sul territorio che vedranno Imola opposta a Bologna, Faenza e Ravenna.
 Fra il ‘300 e il ‘500 si succedono al comando della città le potenti famiglie Alidosi, Manfredi e Visconti. Nel 1473 la città è in mano a Galeazzo Maria Sforza che la dona in dote alla figlia naturale Caterina, sposa giovanissima di Girolamo Riario, nipote di Papa Sisto IV.
 E’ questo periodo particolarmente felice per la città, che conosce una breve ma intensa stagione rinascimentale; rilevanti interventi ne modificano l’assetto urbanistico e numerosi ed importanti palazzi signorili sorgono ad abbellirla: la Piazza Maggiore viene ampliata e arricchita con la costruzione di Palazzo Riario Sforza (oggi Sersanti), residenza principesca in città; la fortezza della Rocca viene adattata alle rinnovate esigenze militari, si completa la cinta muraria e si definiscono le porte di accesso, dando alla città l’impronta precisa che manterrà fino al XX secolo. Nel 1502, Leonardo da Vinci, – giunto a Imola al seguito delle vittoriose truppe di Cesare Borgia, – riceve l’incarico di disegnare una pianta di Imola per studiarne le strutture difensive, che rimarrà splendido e unico esempio di lavoro topografico del grande artista.
 Dal 1504 fino all’unità di Italia, tranne che nel periodo napoleonico, Imola fa parte dello Stato Pontificio: terminano le lotte tra le diverse fazioni e , sotto il governo della chiesa, la città modifica il suo volto grazie ai grandi lavori settecenteschi: gli architetti Domenico Trifogli e soprattutto Cosimo Morelli doneranno alle chiese e ai palazzi di Imola un elegante aspetto aristocratico ed interverranno sull’impianto urbanistico. Grandiosi edifici prendono così il posto di insigni monumenti del passato; cambiano volto la cattedrale di S.Cassiano, la chiesa di S.Stefano e il grande convento delle Clarisse, la chiesa ed il convento di S.Francesco inizieranno di lì a poco la loro conversione in Teatro e Biblioteca pubblica, viene costruito l’Ospedale civile. Bisognerà aspettare il periodo successivo all’Unità di Italia per avere nuovamente interventi così grandi in campo edilizio.